“Avevo dimenticato quanta luce c’è nel mondo, fino a quando non me l’hai donata”. Unisci vecchi oggetti dismessi e una lampadina e ottieni Wintage, un dono di luce.
Verso la fine del mese di ottobre sono andata all’East Market Milano in zona Lambrate. Tanto vintage, tanti oggetti di seconda mano, tanto riciclo creativo quel giorno. Tra i tantissimi banchetti presenti nel grande magazzino dell’East Market ecco un angolino di luce: Wintage. Franco e Giuseppe sono due creativi seriali, nonostante le loro principali attività si discostino totalmente da quello che rappresenta Wintage: Franco è direttore amministrativo di un’azienda, mentre Giuseppe è titolare di un’impresa edile. Cosa c’entra tutto ciò con la luce direte voi! Ebbene, verso la fine del 2015 essi hanno cominciato a mostrare al pubblico i frutti della loro attività creativa: recupero di oggetti ormai dismessi con l’obiettivo di ridonare loro una nuova vita. Ho voluto così intervistare Franco e chiedergli dettagli aggiuntivi per capire l’essenza e il motivo centrale di Wintage.
Wintage è basata sul riciclo di vecchi oggetti degni di soffitte dei film di paura, di cantine e laboratori. Franco amava infatti raccogliere questi oggetti girando per mercatini, senza avere ancora un’idea precisa sull’effettivo utilizzo che ne avrebbe fatto. Si divertiva così, insomma, a fantasticare su nuovi impieghi, una nuova vita da ridonare ad un oggetto che di vita sembrava non averne più. Ma come soffiare nuova vita in una vecchia trombetta arrugginita e stonata? Non bastava certo togliere la polvere! Non bastava certo una semplice lucidatina! E quindi.. una lampadina si è accesa nella mente di Franco, ecco abbiamo detto bene, proprio la lampadina! Bisognava dare un senso a questi oggetti antichi e solo la luce avrebbe potuto rappresentare la loro “rinascita”.
E così è nata Wintage: creazione di lampade a partire dagli oggetti più vari. Franco e Giuseppe non prediligono nessun genere preciso di oggetti: comprano ciò che balza loro all’occhio. “Abbiamo quasi la certezza che prima o poi qualcosa riusciremo a realizzare, prima o poi la famosa lampadina di accenderà!”: e così ogni cianfrusaglia può riacquistare nuova energia. All’East Market per esempio ho visto una trombetta, un ventilatore, un elmo da scherma, un’insegna del taxi, e addirittura una bomba! Franco mi raccontava infatti quanto fossero orgogliosi di quel pezzo: da uno strumento di odio, di violenza e distruzione è nato un oggetto d’amore, di luce, di rinnovamento, di energia positiva!
Addirittura capita di essere talmente orgoglioso ed emotivamente coinvolto nella creazione delle lampade Wintage che “a volte capita che dentro di me nasca un conflitto e inconsciamente spero che nessuno lo compri”: Franco spiega così come ognuno delle sue creazioni sia veramente unico nel suo genere, come unico è il momento della creazione stessa. Momenti in cui abbandoni i cattivi pensieri e la mente si rilassa, una vera passione.
Ma la vera passione, il vero momento più bello dove sta? È uno solo il momento più bello: “volete mettere l’istante in cui inserisci la spina nella presa per la prima volta? Vedi l’oggetto realizzato, finito, era come lo immaginavi.. è unico”.
Mi piacerebbe concludere il viaggio nel luminoso mondo di Wintage con questa frase, scritta su una lavagnetta proprio all’East Market. Oltre che essere la filosofia di Wintage, sono convinta che possa essere una vera filosofia di vita:
“Quando compri qualcosa da un artigiano, non compri un semplice oggetto, compri centinaia di ore di esperimenti, fallimenti e prove, compri giorni, settimane e mesi di frustrazione e momenti di pura gioia, non stai comprando un oggetto, ma un pezzo di cuore, una parte di anima, un momento della vita di qualcun altro. Compri dall’artigiano il tempo impiegato per fare quello che è la sua passione e il tuo piacere”.
Quando condividi il tempo con una persona, stai “comprando” il suo tempo, i suoi momenti bui e i suoi momenti di felicità, stai investendo sulla sua voglia di vivere e di scoprire nuove emozioni insieme: momenti di nuova luce! “Avevo dimenticato quanta luce c’è nel mondo, fino a quando non me l’hai donata”.