Io ci credevo alla profezia Maya. O meglio.. ne avevo un po’ paura, lo ammetto, ma in cuor mio, devoto alla scienza, sapevo che fosse altamente improbabile. In ogni caso io e il mio compagno di viaggio potevamo nella penisola dello Yucatán non metterci alla caccia di tracce di vita Maya? Ma che meraviglie!
Durante il nostro tour abbiamo visitato ben 4 città Maya avvolte nella foresta, tutte abitate tra il 1000 a.C. e il 300 d.C. Eccoli:
EK BALAM
Il primo sito è stato un piacevole “assaggio” tra le metropoli nascoste nelle fresche frasche. Questo sito si trova ad una trentina di minuti di auto a nord della cittadina di Valladolid, non lontano dalla famigerata Riviera Maya. Ek Balam è un sito relativamente piccolo, che si può visitare interamente in un’oretta abbondante. Rovine basse lasciano spazio a rovine più imponenti per poi giungere alla piramide più alta di tutte, tutt’ora in fase di restauro. Ci sono infatti alcune terrazzine della struttura che celano preziose decorazioni a tema religioso, minuziosamente lavorate da restauratori certosini.
Una volta invece raggiunta la sommità della struttura, rimani a bocca aperta. Intorno a te non un cenno di umanità, all’orizzonte solo alberi, jungla e umidità. Immenso verde.
CHICHEN ITZA
Fare un viaggio in Yucatán e non fare visita a questo luogo incantato sarebbe come perdersi la Tour Eiffel a Parigi e quindi.. next stop Maya: Chichen Itzà!
Qui ci siamo arrivati psicologicamente preparati: insomma, sapevamo che avremmo trovato orde di turisti e file chilometriche all’entrata, ma non ci siamo persi d’animo! Tutto sommato, ne vale assolutamente la pena!
Chichen Itzà è la città Maya più estesa della penisola: le strutture ancora visibili sono mastodontiche e di straordinario impatto visivo. La piramide di Kukulkan è senza dubbio la struttura più famosa e significativa: lo sapevate per esempio che nei giorni dei solstizi appare un serpente di luce che striscia dalla cima della piramide verso la base della stessa per poi ricongiungere il muso con un serpente di pietra? Curioso, ma non dimentichiamo lo sferisterio, l’osservatorio, le mille colonne e la statua di Chac Mool! Quante storie si celano dietro questi posti!
CALAKMUL
Solo una parola: SPE-TTA-CO-LA-RE! Esperienza unica! Perché dico questo? Calakmul si trova nel sud della penisola, in mezzo alla jungla. E se dico “in mezzo”, intendo proprio a 63km di distanza dalla strada principale! 63 km di stradine piene di nuche, dove il cellulare non prende nemmeno a pagarlo e il benzinaio più vicino si trova a più di 90 km! Ma che spettacolo! Sicuramente il sito più remoto e più impressionante: qui le grandi piramidi sono 2 (una addirittura a più piani) e sono enormi!
La cosa però ancora più bella è che di turisti qui ne trovi veramente pochi e la natura invece regna imperatrice! Qui abbiamo fatto conoscenza con una decina di scimmiette, innumerevoli iguane, enormi farfalle blu, cerbiatti, creature simili a pavoni e uccelli di ogni genere. Che pace!
CHICANNÀ
Tornati sani e salvi da Calakmul e dopo una notte trascorsa in un fichissimo villaggio immerso nella jungla (sì, anche quello era immerso nel verde e ve ne parlerò molto presto!) ci siamo concessi l’ultimo piccolo sito Maya. Un sito per chiudere in bellezza veramente degno di nota. Chicannà è celebre per alcune strutture che ospitano le decorazioni meglio conservate della penisola: ghirigori, pitture, disegni e frammenti di gesso colorato sono ancora intatti e molto evocativi. Chicannà, un must della penisola yucateca!
Avrei anche qualche dubbio sulla effettiva ragionevolezza del funzionamento del calendario Maya.. ma certamente non ho dubbi sulla bellezza delle loro città! Per confutare le tesi del calendario Maya ci sarà tempo nella prossima vita… quando rinascerò Piero Angela! 🙂
Arrivederci alla prossima puntata messicana!