I ghiaioni che stanno alla base delle Dolomiti sono un mare di applausi, di roccia spellata, bianca, confetto, un calcare da nozze. Così Erri De Luca condivide il suo rapporto con la montagna e così rivedo anch’io i posti dove mi trovavo questo fine settimana.
Il mio ragazzo Luca ha voluto farmi una sorpresa: portarmi in un posto che avrebbe “unito il nostro passato”: Canazei. Perché sì, entrambi noi eravamo stati anni e anni fa in Val di Fassa in Alto Adige, una valle ricca di colori e di immagini che ricordano fortemente il SüdTirol, ma che ti rammentano che siamo ancora in Italia. Una valle attrezzatissima per i bambini, e allo stesso tempo emozionante e catartica per i più grandi. Per lo meno per me è stato così!
Un Sabato sulle Dolomiti
Siamo saliti da Campitello di Fassa al Col Rodella e subito un vento tagliente ma rigenerante! Niente paura, cremina sul naso, occhiali da sole e si sale! A destra, a sinistra, di fronte: muri di dolomia che incalzano verso il cielo. Punte maestose di roccia che non sembrano accorgersi della tua presenza, ma di tanto in tanto piangono a formare i famosi ghiaioni. Scivoli enormi di ghiaia che coprono i loro piedi, ma fanno divertire gli escursionisti più zelanti.
E così un passetto alla volta saliamo al Rifugio Demetz (m 2.685): aria che si rarefà, ossigeno che manca e gambe che tremano, ma che vista! Col cioccolato in bocca non si perde tempo e via giù per il ghiaione che guarda verso la Val Gardena, che ventoooo! Sembra di essere sulla Luna: sassi bianchi, grigi, a tratti arancioni, forse rosa. Crateri e colossi: se guardo in alto mi viene in mal di mare!
Neve alle spalle, ghiaia sotto i piedi, austriaci che chiedono foto, si scende verso il Rifugio Vicenza (m 2.256). Finalmente è ora di mangiare! Merli d’altura ci circondano interessati e gruppi di amici banchettano arzilli.
Gambe in spalla, si riparte! Giriamo tutt’intorno al Sassolungo, verso il Rifugio Comici e poi di nuovo al Passo Sella. Insomma, poca roba no? Altre due ore su e giù per i sentieri, passando su frane di pietra chiara e scura, torrenti, prati e nevai. Al Passo Sella perdiamo l’ultima funivia, perdiamo l’ultimo bus.. e quindi? Giù a piedi fino a Canazei!
Stanchi, mal di caviglie, male alle anche, polpacci bruciati, schiene sudate! E chi lo dice che la stanchezza gioca brutti scherzi? Mano nella mano, non incontriamo più nessuno per la strada, ma solo una decina di marmotte che ululano nel prato silenzioso. Passa il tempo, Canazei sembra più vicina, ma il sentiero cambia direzione, la discesa si fa più ardua, noi scendiamo! Si scherza in inglese, si scherza in dialetto, un bacino.
Finalmente l’asfalto, Canazei è qui e noi siamo qui! Che meraviglia!